Programma della conferenza
VII “Non c’è più tempo!” Crisi ed emergenze nella società contemporanea / Cagliari, 19/20 giugno 2025
In un’epoca segnata da crisi ricorrenti e da un senso di urgenza perpetua, il concetto di tempo emerge come una lente imprescindibile per analizzare e comprendere la società contemporanea. Il convegno SISCC 2025, organizzato dalla “Società Scientifica Italiana di Sociologia, Cultura e Comunicazione”, intende riflettere sulle molteplici declinazioni del tempo nel contesto delle crisi odierne, esplorando come l’accelerazione dei ritmi di vita e la proliferazione delle emergenze stiano ridefinendo dimensioni fondamentali dell’educazione, della comunicazione e della vita quotidiana.
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Panoramica della sessione |
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Sessione 5 - Panel 06: Post-medialità e emergenze educative: urgenza, tempo e responsabilità per la cittadinanza attiva
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Post-medialità e emergenze educative: urgenza, tempo e responsabilità per la cittadinanza attiva 1Università degli Studi della Tuscia, Italia; 2Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia; 3Università degli Studi di Torino; 4Università degli Studi di Bologna Negli ultimi decenni, il dibattito accademico e pubblico sulla cittadinanza digitale si è intensificato, evidenziando la necessità di un approccio critico e consapevole all’uso delle tecnologie. L’alfabetizzazione critica, intesa come la capacità di interpretare, analizzare e rispondere ai media digitali in modo informato e autonomo, si configura come una competenza chiave per affrontare le sfide della società contemporanea. Tuttavia, le attuali crisi – dalle emergenze climatiche alle crisi sanitarie, dalla disinformazione alla velocità delle trasformazioni tecnologiche – rendono ancora più necessaria una riflessione su come il tempo, la velocità e l’urgenza modellano le pratiche di alfabetizzazione digitale e la partecipazione civica. Questo panel si propone di esplorare le intersezioni tra alfabetizzazione critica, culture digitali e la percezione del tempo in periodi di crisi, mettendo in dialogo prospettive teoriche e studi empirici che analizzano pratiche, metodologie e strategie educative per la formazione di cittadini attivi e consapevoli. La discussione si inserisce in un ampio quadro di riferimenti teorici che spaziano dagli studi sulla media education (Buckingham, 2003; Jenkins et al., 2015; Rivoltella, 2020; UNESCO 2021), i media studies e le culture algoritmiche (Manovich 2020; Floridi, Cabitza 2021; Cristianini 2023; Moriggi 2023) alle ricerche sulla cittadinanza digitale (Mossberger et al., 2008; Unesco 2021; Pireddu, 2022), fino alle analisi sulle tecnologie educative e le piattaforme digitali (Selwyn, 2016; Williamson, 2017; Perrotta, Pangrazio 2023; UNESCO 2023; Wodui Serwornoo 2024). In un contesto segnato dalla pervasività dell’informazione accelerata e dalla gestione dell’urgenza, è essenziale adottare un approccio che integri l’analisi critica dei media con una riflessione sulle dinamiche temporali e sulla loro influenza nella sfera pubblica digitale. I paper che compongono questo panel si articolano attorno a tre assi principali:
Attraverso l’analisi di questi tre ambiti, il panel mira a offrire un contributo originale alla riflessione accademica e sociale sull’alfabetizzazione critica in tempi di crisi, proponendo modelli teorici e pratiche che possano supportare la formazione di cittadini capaci di navigare la complessità del panorama mediale contemporaneo con consapevolezza, autonomia e capacità di gestione dell’urgenza. Il panel si rivolge a studiosi, educatori, policy maker e professionisti dell’ambito della comunicazione e dell’educazione, con l’obiettivo di stimolare un confronto interdisciplinare e generare nuove prospettive di ricerca e intervento. Riferimenti Bibliografici Biseth, H., Hoskins, B., & Huang, L. (2021). Civic and Citizenship Education: From Big Data to Transformative Education, in H. Biseth, B. Hoskins, L. Huang (eds.), Northern Lights on Civic and Citizenship Education, A Cross-national Comparison of Nordic Data from ICCS. Council of Europe (2019). Digital Citizenship Education Handbook. Being online. Well-being online. Rights online. Strasburg, Council of Europe Publishing. Cristianini N. (2023), La scorciatoia. Come le macchine sono diventate intelligenti senza pensare in modo umano, Il Mulino, Bologna. International Association for the Evaluation of Educational Achievement (IEA), Springer Buckingham, D. (2003). Media Education: Literacy, Learning and Contemporary Culture. Polity Press. Floridi L., Cabitza F., (2021), Intelligenza Artificiale. L’uso delle nuove macchine, Bompiani, Milano. Jenkins, H., Ito, M., & boyd, d. (2015). Participatory Culture in a Networked Era: A Conversation on Youth, Learning, Commerce, and Politics. Polity Press. Manovich L., 2020, Cultural Analytics, MIT Press, Boston; tr. it. Cultural Analytics. L’analisi computazionale della cultura, Raffaello Cortina, Milano, 2023. Maragliano R., Pireddu M. (2012), Storia e pedagogia nei media, #graffi, Roma. Moriggi S. (2023) (a cura di), Postmedialità. Società ed educazione, Raffaello Cortina Editore, Milano. Mossberger, K., Tolbert, C. J., & McNeal, R. S. (2007). Digital Citizenship: The Internet, Society, and Participation. MIT Press. Perrotta C., Pangrazio L. (2023), The Critical Study of Digital Platforms and Infrastructures: Current Issues and New Agendas for Education Technology Research. Education Policy Analysis Archives, Vol. 31, N. 131, December 12, 2023. Pireddu, M. (2022). Educating in platform societies: from Digital Citizenship to public values in a connected world. Journal of E-Learning and Knowledge Society, 18(3), 58-65. Rivoltella, P.C. (2020). Nuovi alfabeti. Educazione e culture nella società post-mediale. Brescia, Scholè. Selwyn, N. (2016). Education and Technology: Key Issues and Debates. Bloomsbury Academic. Striphas T. (2023), Algorithmic Culture Before the Internet, Columbia University Press. UNESCO (2021). Media and information literate citizens: think critically, click wisely!. Paris, Unesco. UNESCO (2023) Global Education Monitoring Report 2023: Technology in Education, Paris, Unesco. Van Dijck, J. (2018). The Platform Society: Public Values in a Connective World. Oxford, OUP. Williamson, B. (2017). Big Data in Education: The Digital Future of Learning, Policy and Practice. SAGE Publications. Wodui Serwornoo M.Y., Danso S., Azanu B., Semarco S.K.M., et al. (2024). Use of Digital Platforms Among University Students: A Systematic Literature Review. Qeios. --- Nota introduttiva al panel: Post-medialità e emergenze educative: urgenza, tempo e responsabilità per la cittadinanza attiva Negli ultimi anni, il dibattito sulla cittadinanza digitale e l'alfabetizzazione critica si è intensificato, soprattutto in risposta alle crisi globali e alla crescente accelerazione dei processi informativi e formativi. La pervasività delle tecnologie digitali, la velocità con cui le informazioni si diffondono e le nuove dinamiche dell'intelligenza artificiale pongono sfide inedite per la costruzione di una cittadinanza consapevole. Questo panel si propone di esplorare come la temporalità, l'urgenza e l'accelerazione incidano sui processi educativi, sulle pratiche di alfabetizzazione critica e sulle modalità di partecipazione civica nel contesto della post-medialità. Le quattro relazioni che compongono il panel si articolano attorno a un nucleo concettuale comune: la necessità di ripensare il rapporto tra tecnologia, apprendimento e responsabilità civica alla luce delle trasformazioni epistemologiche e metodologiche in corso. Esse si inseriscono in un quadro teorico che dialoga con gli studi sulla media education (Buckingham, 2003; Rivoltella, 2020; UNESCO, 2021), sulle culture algoritmiche (Manovich, 2020; Cristianini, 2023) e sulle nuove forme di cittadinanza digitale (Mossberger et al., 2008; Pireddu, 2022). Il primo intervento, "Agentività e temporalità nella ricerca: accelerazione, deep research e sfide epistemologiche", analizza l'impatto dell'intelligenza artificiale nei processi di ricerca e produzione della conoscenza. L'adozione di agenti di deep research ridisegna i tempi e le pratiche della costruzione epistemologica, ponendo interrogativi sulla capacità di mantenere un equilibrio tra rapidità analitica e profondità critica. La riflessione si estende alla necessità di nuove competenze per una cittadinanza attiva capace di navigare un ecosistema informativo sempre più automatizzato e interconnesso. Il secondo paper, "Un nuovo approccio per la verifica delle fonti nell'era dell’Intelligenza Artificiale Generativa", affronta il problema dell'affidabilità dell'informazione e delle nuove sfide poste dalla produzione automatizzata di contenuti. Il lavoro evidenzia come la tradizionale distinzione tra fonti primarie e secondarie sia messa in crisi dall’AI generativa e propone due strategie educative per affrontare questa trasformazione: l'"assertive provenance", che si affida a marcatori digitali, e l'"inferred context", che valorizza le competenze critiche dell’utente. La riflessione si inserisce nel dibattito sulla Media Literacy e sull’importanza di sviluppare alfabeti nuovi per comprendere un panorama informativo in continua evoluzione. Il terzo contributo, "Festina lente. Società dell’accelerazione ed educazione alla risonanza", problematizza la tensione tra velocità e profondità nell'apprendimento, mettendo in discussione la logica della performance e dell'efficienza che caratterizza la formazione contemporanea. Attraverso il concetto di "risonanza" (Rosa, 2010), il paper invita a ripensare l'educazione non solo come acquisizione di competenze misurabili, ma come esperienza di senso, in cui il tempo diventa una dimensione pedagogica essenziale. Infine, il contributo "Fast, pop e not-supervised: le sfide dell’IA alla creatività visuale" esplora il rapporto tra intelligenza artificiale, produzione culturale e immaginario collettivo. Attraverso un'analisi empirica delle dinamiche di creazione assistita da IA nei contesti artistici e visuali, il paper indaga i rischi di omologazione e perdita dell’originalità, sottolineando al contempo il ruolo dell'AI literacy come strumento di consapevolezza critica. L’indagine empirica proposta nei workshop di prompting reflexivity mostra come i partecipanti si confrontino con la co-creatività mediata dagli algoritmi, rivelando le tensioni tra espressione individuale e vincoli tecnologici. Questi quattro contributi, pur affrontando aspetti distinti, convergono nel delineare un panorama in cui l'educazione critica ai media e alla cittadinanza digitale deve confrontarsi con il tempo come variabile centrale: tempo dell'apprendimento, tempo della ricerca, tempo della verifica dell'informazione e tempo della creazione culturale. Attraverso una prospettiva interdisciplinare, il panel mira a stimolare una riflessione su come la gestione dell'urgenza e della velocità possa essere riconciliata con una formazione capace di sviluppare senso critico, autonomia e responsabilità sociale. L'obiettivo è quindi offrire un contributo originale al dibattito accademico sulla post-medialità e sulle emergenze educative, proponendo modelli teorici e pratiche che possano supportare la formazione di cittadini in grado di navigare la complessità del panorama mediale contemporaneo con consapevolezza e capacità di gestione dell'urgenza. Il panel si rivolge a studiosi, educatori, policy maker e professionisti della comunicazione e dell'educazione, con l'intento di avviare un confronto interdisciplinare e generare nuove prospettive di ricerca e intervento. --- Paper 1 Agentività e temporalità nella ricerca: accelerazione, deep research e sfide epistemologiche Stefano Moriggi (Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia) L’avvento dell’Intelligenza Artificiale e, in particolare, lo sviluppo di agenti per la deep research stanno trasformando radicalmente le dinamiche temporali della produzione, circolazione e fruizione della conoscenza. L’automazione della ricerca avanzata, attraverso modelli in grado di analizzare e sintetizzare enormi quantità di dati in tempi ridotti, solleva questioni cruciali sul rapporto tra velocità, approfondimento critico e processi decisionali (Erduran, Levrini 2024; Chubb et al. 2022). Riferimenti bibliografici Chubb, J., Watermeyer, R., & Wakeling, P. (2022). “Speeding up to keep up: Exploring the use of AI in the research process”. AI & Society, V. 37. Cristianini N. (2024). Machina sapiens. L’algoritmo che ci ha rubato il segreto della conoscenza. Bologna, Il Mulino. Erduran, S., & Levrini, O. (2024). “The impact of artificial intelligence on scientific practices: an emergent area of research for science education”. International Journal of Science Education, 46(18), 1982–1989. https://doi.org/10.1080/09500693.2024.2306604 Karpatne, A., Kannan, R., & Kumar, V. (Eds.). (2022). Knowledge guided machine learning: Accelerating discovery using scientific knowledge and data. CRC Press. Luckin R., Holmes, W., Griffiths, M., & Forcier, L. B. (2016). Intelligence Unleashed: An Argument for AI in Education. Pearson. Moriggi S., Pireddu M., (2024), “Apprendere (con) l’intelligenza artificiale. Un approccio media-archeologico” (con S. Moriggi), in Journal of Educational, Cultural and Psychological Studies (ECPS Journal), 30/2024 - Special Issue on The Contribution of Artificial Intelligence to the Qualification of Educational Processes, ISSN 2037-7924. Pasquinelli M. (2023). The Eye of the Master: A Social History of Artificial Intelligence. London, Verso. Nielsen M. (2011). Reinventing Discovery: The New Era of Networked Science, Princeton University Press, Princeton. Tr. it. Le nuove vie della scoperta scientifica. Come l’intelligenza collettiva sta cambiando la scienza, Einaudi, Torino, 2012. Riffert, F., & Petrov, V. (Eds.). (2022). Education and learning in a world of accelerated knowledge growth: Current trends in process thought. Cambridge Scholars Publishing. Rosa, H. (2010). Alienation and Acceleration: Towards a Critical Theory of Late-Modern Temporality, NSU Press. Tr. it. Accelerazione e alienazione. Per un teoria critica del tempo nella tarda modernità. Einaudi, Torino, 2015. Sini C. (2024). Intelligenza Artificiale e altri scritti, Jaca Book, Milano. Weinberger D. (2019), Everyday Chaos: Technology, Complexity, and How We’re Thriving in a New World of Possibility, Harvard Business Review Press, Boston; tr. it. Caos quotidiano. Un nuovo mondo di possibilità, Codice, Torino, 2020. Whitehead, A. N. (1929). The aims of education and other essays. Macmillan, NY; tr. it. I fini dell’educazione, Raffaello Cortina, Milano, 2022. --- Paper 2 Fast, pop e “not-supervised”: le sfide dell’IA alla creatività visuale Gabriella Taddeo (Università degli Studi di Torino)
Esiste già un interessante dibattito scientifico su come diverse forme di IA generativa, in particolare l'IA text-to-image, possano interagire e modificare i processi creativi e le pratiche di produzione culturale nell'ambito delle arti visive (Mazzone et al. 2018; Manovich & Arielli 2024), producendo forme di creatività alimentata dall'IA (Miller 2019), di co-creatività (Wingström et al. 2023) o, più criticamente, di creatività artificiale (Runco 2023). Riferimenti bibliografici Grassini, S. (2023). Shaping the future of education: Exploring the potential and consequences of AI and ChatGPT in educational settings.Education Sciences, 13(7), 692. https://doi.org/10.3390/educsci13070692 Haase, J., & Hanel, P. H. P. (2023). Artificial muses: Generative artificial intelligence chatbots have risen to human-level creativity. Journal of Creativity, 33(3), 100066. https://doi.org/10.1016/j.yjoc. 2023.100066 Lee, E. (2011). Digital originality. Vanderbilt Journal of Entertainment and Technology Law, 14, 919. https://scholarship.law.vanderbilt.edu/ jetlaw/vol14/iss4/5 Long, D., & Magerko, B. (2020). What is AI Literacy? Competencies and Design Considerations. Proceedings of the 2020 CHI Conference on Human Factors in Computing Systems, 1–16. https://doi. org/10.1145/3313831.3376727 Manovich, L., & Arielli, E. (2024). Artificial aesthetics. https://manovich.net/index.php/projects/artificial-aesthetics Mazzone, M., & Elgammal, A. (2019). Art, Creativity, and the Potential of Artificial Intelligence. Arts, 8(1), 26. https://doi.org/10.3390/arts8010026 Miller, A. I. (2019). The artist in the machine: The world of AI-powered creativity. Mit Press. Oppenlaender, J. (2022). The Creativity of Text-to-Image Generation. In Proceedings of the 25th International Academic Mindtrek Conference (Academic Mindtrek '22). Association for Computing Machinery, New York, NY, USA, 192–202. https://doi.org/10.1145/3569219.3569352 Taddeo G. (2024) “Artificial intelligence literacy: aspetti sociali e educativi di una nuova frontiera Runco, M. A. (2023). AI can only produce artificial creativity. Journal of Creativity, 33(3), 100063. Wingström, R., Hautala, J., & Lundman, R. (2024). Redefining creativity in the era of AI? Perspectives of computer scientists and new media artists. Creativity Research Journal, 36(2), 177-193. UNESCO (2024) AI competency framework for students. https://doi.org/10.54675/JKJB9835 Zhou E. & Dokyun L. (2024), Generative artificial intelligence, human creativity, and art, PNAS Nexus, Volume 3, Issue 3, March 2024, https://doi.org/10.1093/pnasnexus/pgae052 --- Paper 3 Festina lente. Società dell’accelerazione e educazione alla risonanza Pier Cesare Rivoltella (Università degli Studi di Bologna)
In una società dominata dall’accelerazione e dall’imperativo della performance, i media digitali non solo amplificano la logica della velocità e della frammentazione, ma contribuiscono anche a ridefinire i processi educativi in termini di efficienza e produttività. Il rischio è quello di ridurre la formazione a una mera ottimizzazione delle competenze, svuotandola della sua dimensione esperienziale e trasformativa. L’apprendimento diventa così un’operazione funzionale, orientata a risultati misurabili, piuttosto che un percorso di crescita e di costruzione del senso. Di fronte a questa potenziale deriva, emergono due posizioni opposte ma ugualmente problematiche: da un lato, l’accettazione passiva del modello imposto dalla cultura della performance; dall’altro, strategie di radicale disconnessione che si rivelano insostenibili poiché implicano una rinuncia al vivere sociale e alle forme di partecipazione che i media stessi rendono possibili. In questo scenario, la nozione di risonanza, così come proposta da Hartmut Rosa, offre una prospettiva alternativa per ripensare il rapporto tra media, educazione e sviluppo personale. La risonanza implica un’interazione profonda e significativa con il mondo, un’esperienza che non si esaurisce nella reazione immediata o nella prestazione efficiente, ma che si struttura come un processo di reciprocità, ascolto e trasformazione. Educare alla risonanza significa allora promuovere un uso critico e consapevole dei media, non come strumenti di accelerazione, ma come spazi di relazione e di costruzione del senso. In questo quadro, diventa essenziale ridefinire il ruolo dell’educazione e dei media per contrastare la logica dell’efficienza e restituire valore all’esperienza formativa come momento autentico di crescita e di sviluppo della persona. L’obiettivo non è semplicemente rallentare, ma riscoprire una temporalità più densa di significato, capace di restituire agli individui la possibilità di un rapporto più equilibrato e consapevole con la tecnologia e con la propria esperienza nel mondo. Riferimenti bibliografici Accoto,S. (2017). Il mondo dato. Cinque brevi lezioni di filosofia digitale. Milano, EGEA. Elliott,A. (2019). The Culture of AI. Everyday Life and the Digital Revolution. New York, Taylor & Francis. Eugeni,R. (2021). Capitale algoritmico. Cinque dispositivi postmediali (più uno).Brescia, Morcelliana. Floridi,L. (2014). The Fourth Revolution: How the Infosphere is Reshaping Human Reality. Oxford, Oxford University Press Houdé, O. (2017), Imparare a resistere. Educazione al pensiero. Tr. it., Scholé, Brescia 2023. Rivoltella, P. C. (2020). “Smart families. Tecnologie, tempo, relazioni”. In C. Manzi, S. Mazzucchelli (ed.), Famiglia e lavoro: intrecci possibili. Milano: Vita e Pensiero. Rivoltella, P.C. (2021). Nuovi alfabeti. Educazione e culture nella società post-mediale. Brescia, Scholé. Rosa, H. (2016). Resonanz: Eine Soziologie der Weltbeziehung. Suhrkamp, Berlin. Rosa, H. (2016). Pedagogia della risonanza. Conversazione con W. Endres. Tr. it. Scholé, Brescia 2019. Serres, M. (2017). Contro i bei tempi andati. Tr. it. Bollati Boringhieri, Torino 2018. Tisseron, S. (2013). 3-6-9-12. Diventare grandi all’epoca degli schermi digitali, nuova edizione aggiornata e ampliata. Tr. it. Scholé, Brescia 2024. --- Paper 4 Un nuovo approccio per la verifica delle Fonti nell'era dell’Intelligenza Artificiale Generativa Nicola Bruno (Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia)
L’emergere dell’intelligenza artificiale generativa sta ridefinendo i paradigmi della Media Literacy education, mettendo in discussione concetti fondamentali come la verifica delle fonti (Frau-Meigs, 2024). Tradizionalmente, gli interventi di Information Literacy hanno adottato una distinzione gerarchica tra fonti primarie, secondarie e terziarie per guidare i processi di validazione dell’informazione. Tuttavia, questo schema diventa problematico quando i contenuti vengono prodotti da modelli di AI che non “citano” fonti, ma generano informazioni attraverso processi probabilistici. Di fronte a questa sfida, la comunità scientifica ha individuato due approcci metodologici complementari (Hebbar et al., 2024). Il primo, noto come “assertive provenance”, si basa sull’integrazione di marcatori (watermark, filigrane digitali, metadati), che vengono applicati al momento della generazione del contenuto con strumenti AI. Questo approccio top-down presuppone un sistema di certificazione che attesti l’origine artificiale dell’informazione, ma la sua efficacia dipende da meccanismi di fiducia e interoperabilità ancora in fase di consolidamento. Il secondo approccio, definito “inferrend context”, enfatizza invece il ruolo delle competenze critiche degli utenti nel riconoscere indizi di artificialità e valutare la credibilità delle fonti attraverso un’analisi contestuale. Questa metodologia bottom-up ricorda molto da vicino il "paradigma indiziario" di Carlo Ginzburg (2023), basato sull’interpretazione di tracce e dettagli marginali, e si allinea con le più recenti strategie di lateral reading dimostratesi efficaci per il contrasto della disinformazione (Caulfied et al., 2023). La sfida educativa attuale è integrare questi due approcci in percorsi formativi che rafforzino le capacità interpretative. È fondamentale sviluppare curricula che insegnino a riconoscere i marcatori della provenienza assertiva, ma che al tempo stesso affinino le competenze di lettura critica e inferenza contestuale. L’obiettivo non è solo saper individuare contenuti generati artificialmente, ma comprendere le implicazioni educative di un ecosistema informativo in cui la distinzione tra umano e artificiale, tra originale e derivato, richiede alfabeti del tutto nuovi (Rivoltella, 2020). Riferimenti bibliografici Caulfield, M., Weinberg, S. (2023). Verified: How to Think Straight, Get Duped Less, and Make Better Decisions about What to Believe Online. University of Chicago Press Frau-Meig, D. (2023). User empowerment through Media and Information Literacy to the evolution of generative Artificial Intelligence. Report UNESCO Ginzburg, C. (2023). Miti emblemi spie. Morfologia e storia. Adelphi Hebbar, N., Wolf, C. (2024). Determining trustworthiness through provenance and context. Google Policy Paper. Available here: https://static.googleusercontent.com/media/publicpolicy.google/it//resources/determining_trustworthiness_en.pdf Rivoltella, P. C. (2020). Nuovi alfabeti. Educazione e culture nella società post-mediale. Scholé. | ||
