Programma della conferenza

VII “Non c’è più tempo!” Crisi ed emergenze nella società contemporanea / Cagliari, 19/20 giugno 2025

In un’epoca segnata da crisi ricorrenti e da un senso di urgenza perpetua, il concetto di tempo emerge come una lente imprescindibile per analizzare e comprendere la società contemporanea. Il convegno SISCC 2025, organizzato dalla “Società Scientifica Italiana di Sociologia, Cultura e Comunicazione”, intende riflettere sulle molteplici declinazioni del tempo nel contesto delle crisi odierne, esplorando come l’accelerazione dei ritmi di vita e la proliferazione delle emergenze stiano ridefinendo dimensioni fondamentali dell’educazione, della comunicazione e della vita quotidiana.

 
 
Panoramica della sessione
Sessione
Sessione 3 - Panel 09: Sport e Attività fisica e le sfide dell’Age of “extreme present”
Ora:
Giovedì, 19/06/2025:
17:30 - 19:00

Chair di sessione: Giovanna Russo
Chair di sessione: barbara mazza
Luogo, sala: Aula 12 (A1-B)

1°piano. Edificio A (Palazzo Baffi) Campus Sant'Ignazio. Via Sant'Ignazio da Laconi, 74 (CA)

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Presentazioni

Sport e Attività fisica e le sfide dell’Age of “extreme present”

Giovanna Russo1, Barbara Mazza2, Alessandra Palermo3, Francesco Pira4, Roberta Casagrande4, Umberto Spaticchia4, Giuseppe Russo5, Mario Tirino6

1quot;AMS" Università di Bologna, Italia; 2Sapienza Roma, Italia; 3CY Ileps Cergy Paris Université; 4Università di Messina, Italia; 5Università di Firenze, Itali; 6Università di Salerno, Italia

A lungo le tematiche della temporalità nella teoria sociologica sono state inglobate nei concetti di mutamento e di evoluzione delle grandi narrazioni. Antony Giddens ha forse compiuto lo sforzo più consistente (e relativamente recente) per re-introdurre la categoria della temporalità, come “fattore banale dell’attività sociale” (1979, p. 202) da essere considerata, insieme allo spazio, “condizione ambientale” nella quale la condotta sociale si svolge, dimensione inscindibile dalla cultura intesa come conoscenza e, infine, fenomeno strettamente legato a presente e passato, eppure osservabile e sfruttabile come risorsa scarsa.

Ed è proprio quest’ultima caratteristica ad emergere fortemente nell’attuale “era dell’eterno presente” (Basar et al. 2015), nella quale passato e futuro sono stati polverizzati dalla velocità della trasformazione digitale, sospinta più recentemente dal capitalismo delle piattaforme, che ha dato nuova forma all’esperienza fondamentale del tempo e dello spazio contribuendo alla formulazione di nuove pratiche, narrazioni e linguaggi della cultura contemporanea.

In tale scenario la sociologia dello sport si interroga sulla capacità del sistema sportivo, dei suoi attori principali e delle sue pratiche di interpretare e rappresentare le trasformazioni della vita quotidiana in un più ampio contesto di cambiamenti veloci, profondi, radicali, in cui l’imporsi di una incertezza diffusa sembra aver istituzionalizzato la diffusione del dubbio (Giddens, 1990), la crisi della democrazia, la progressiva perdita di diritti (istruzione, salute, lavoro..), l’aumento delle diseguaglianze (Pioletti, Porro 2013), disegnando così un nuovo rapporto fra il cosiddetto Nord e il Sud del mondo.

La ricerca sullo sport e l’attività fisica in tal senso sta assumendo un ruolo sempre più centrale per lo studio della società contemporanea e delle sue trasformazioni, nella consapevolezza che esso replica ed evidenzia tutte le contraddizioni dell’era contemporanea, anche in riferimento al ritmo del cambiamento e alla sua portata. Lo sport e l’AF si trovano quindi a interrogare il proprio presente su molteplici fronti: dalla espansione di forme linguaggi mediali della narrazione sportiva; alla pervasività di dispositivi, ambienti e tecnologie digitali (tra cui quelli connessi al Metaverso e all’AI), che hanno significativamente modificato le pratiche, le relazioni sociali e le modalità di fruizione dello sport nelle sue diverse articolazioni. Dagli imperativi performativi, all’ossessione quantistica di misurazione dell’efficienza del proprio corpo; dalla ricerca di salute e ben-essere del singolo, della collettività e dell’ambiente, alle istanze valoriali, sociali, identitarie che coinvolgono atleti, praticanti, fruitori e consumatori di sport e attività fisica (Martelli, Matteucci, Russo 2019). Senza dimenticare gli aspetti identitari, educativi e formativi che costituiscono l’essenza dello sport non solo come “fatto sociale totale” (Mauss, 1965), ma anche condizione costitutiva, onnipervasiva della società contemporanea che, ormai giunta alla fine del primo quarto del XXI secolo, rintraccia nella sfera sportiva un utile “dispositivo” atto ad affrontare la sfida del presente per riformulare il tempo del futuro e di ripensare, riattivare e riconfigurare le memorie del passato (talvolta in chiave nostalgica) di una società sempre più in movimento. In ciò l’obiettivo dello sport del futuro è quello di abbattere ostacoli e costruire cultura.

Il panel intende affrontare alcuni dei mutamenti strettamente collegati alle diverse possibili configurazioni della relazione tra sport e temporalità, nelle sue molteplici sfaccettature, come importante sfida nell’ambito degli Sport studies sia a livello teorico sia empirico. I paper che si presentano seguono in quest’ottica un comune fil rouge. Attraverso la lente dell’accelerazione essi discutono infatti delle seguenti trasformazioni: 1) l’affermarsi, molteplice eppure discontinua della second screen experience come rivelano i dati della fruizione dei Giochi Olimpici di Parigi 2024; 2) l’evoluzione della narrazione sportiva in contesto sempre più iper-vetrinizzato che ridefinisce i tempi, contenuti, significati della relazione tra pubblici sportivi e atleti, con 3) relative fratture spazio-temporali introdotte da “strumenti di correzione” del gesto sportivo (si veda il Var nel gioco calcio) le cui ricadute modificano geneticamente la struttura emozionale di tutti gli attori in gioco; 4) fino a mutare fortemente l’immaginario sportivo che, nella stretta dell’accelerazione, paradossalmente produce un sentimento di nostalgia per lo “sport di una volta”.

Sintesi Bibliografica

Bifulco, L., Formisano, A., Panico, G., Tirino, M. (a cura di) (2023), Sport e comunicazione nell’era digitale. FrancoAngeli.

Elias, N., & Dunning, E. (1986). Quest for excitement. Sport and leisure in the civilizing process. Basil Blackwell.

Germano, I. (2012). La società sportiva: significati e pratiche della sociologia dello sport. Rubbettino. Soveria Mannelli.

Giddens, A. (1979). Central Problems in Social Theory, The McMillan Press.

Giddens, A. (1984). Space, Time and Politics in Social Theory: An Interview with Anthony Giddens, in AaVv., Environment and Planning D: Society and Space. vol.II (a cura di D. Gregory).

Giddens, A. (1994). Le conseguenze della modernità. Il Mulino.

Martelli S., Matteucci I, Russo G. et al. (2019), Keep fit. Ben-essere attivo e nuove tecnologie. Franco Angeli.

Mauss, M. (1965). Teoria generale della magia e altri saggi. Einaudi.

Pioletti AM., Porro N. (2013), Lo Sport degli Europei. Cittadinanza, attività, motivazioni. Franco Angeli.

Porro N., Martelli, S. (2018). Nuovo manuale di Sociologia dello sport e dell’attività fisica, Franco Angeli.

Tirino, M., Russo, P., Castellano, S. (a cura di) (2024), L’atleta digitale. Editpress.

Tranquillo F. (2020). Lo sport di domani. Costruire una nuova cultura. Add Ed.

ABSTRACT N.1

La second screen experience tra continuità e discontinuità: il caso delle Olimpiadi di Parigi 2024

Alessandra Palermo, CY ILEPS Cergy Paris Universitè, AGORA (EA7392) – GERiiCO (ULR4073)

Lo sport e la sua fruizione mediale continuano ad essere un indicatore di profondo mutamento anche nell’Age of “extreme present”, in cui la second screen experience (Horowitz, 2021), rappresenta una delle espressioni dell’accelerazione contemporanea della trasformazione digitale in atto dove il tempo non è più lineare, ma è un susseguirsi di momenti che si esauriscono nell’istante stesso in cui si riproducono. È noto che seguire un evento sportivo non è più un’esperienza fine a sé stessa, ma rappresenta un’interazione tra piattaforme in cui la simultaneità dell’informazione sostituisce la narrazione sequenziale in cui lo schermo, gli schermi, diventano uno spazio di estensione della performance sportiva (Courtois, D'heer 2012). Questa evoluzione si inserisce in un contesto più ampio in cui il rapporto tra corpo, tecnologia e identità, virtuale e reale assumono un nuovo significato rendendo la second screen experience, una manifestazione del tempo presente in cui i livelli di realtà da abitare mediaticamente (Postman, 1983) e contemporaneamente sono molteplici.

La ricerca da cui sono tratte queste riflessioni si è svolta online tra dicembre 2024 e gennaio 2025 su un campione di 1000 partecipanti. L’obiettivo di tale studio è di esplorare le dinamiche di iperconnessione durante le Olimpiadi di Parigi 2024, confermate dall’80% degli intervistati che ha affermato di aver utilizzato uno smartphone o navigato sui social media guardando le Olimpiadi, non solo per seguire l’evento, ma per parteciparvi attivamente. Questa analisi evidenzia come lo sport mantenga una significativa permanenza mediatica nell’ecosistema digitale contemporaneo, configurandosi come un dispositivo di partecipazione continua e diffusa. I risultati sottolineano inoltre la necessità di un adattamento tempestivo a un contesto in continua accelerazione e caratterizzato da una connessione permanente, riflettendo così la fluidità della società odierna (Bauman, 2000).

Key words: second screen experience; simultaneità; Paris 2024; sport digitale.

Riferimenti bibliografici

Basar, S., Coupland, D., & Obrist, H. U. (2015). The age of earthquakes: A guide to the extreme present. Blue Rider Press.

Bauman, Z., (2000). Liquid Modernity. Cambridge: Polity Press.

Courtois C., D'heer E. (2012). Second screen applications and tablet users: constellation, awareness, experience, and interest. In Proceedings of the 10th European Conference on Interactive TV and Video (EuroITV '12). Association for Computing Machinery, New York, NY, USA, 153–156. https://doi.org/10.1145/2325616.2325646

Horowitz Research, (2021). State of Gen Z 2020 in https://www.horowitzresearch.com/wp-content/uploads/2021/03/State-of-Gen-Z-2020-TOC_SP.pdf

Postman N., (1983). Ecologia dei media. L'insegnamento come attività conservatrice. Roma: Edizioni Armando.

ABSTRACT N.2

Identità o rappresentazione nello sport. Il tempo e lo spazio dell’ipervetrinizzazione e l’immaginario nella cyber-arena

Francesco Pira, Roberta Casagrande, Umberto Spaticchia
(Dipartimento Civiltà Antiche e Moderne, Università di Messina)

Lo sport, oltre a essere espressione di valori e disciplina, si configura come una forma estetica che stimola l’immaginario attraverso il gesto atletico (Zecchi, 2016). La crescente digitalizzazione ha trasformato questa dimensione, ridefinendo il rapporto tra sport, identità e temporalità. L’atleta, un tempo narrato attraverso l’epica sportiva, diventa oggi una figura costantemente esposta sui social media, dove la performance si estende oltre il campo di gara. Nel nuovo ecosistema digitale, la temporalità dello sport subisce un’accelerazione: non si limita più all’evento in sé, ma si dilata in un flusso continuo di contenuti, che alimentano una narrazione senza soluzione di continuità (Floridi, 2014). La spettacolarizzazione sportiva si fonde con il gossip e la costruzione dell’identità pubblica dell’atleta, che non è più solo un modello di performance fisica, ma anche un soggetto della cultura visuale e della società dell’influencer. Il digitale trasforma così lo sport in un ambiente multipiattaforma, dove il gesto atletico viene vetrinizzato in una dimensione temporale ininterrotta, capace di attrarre audience e generare engagement (Han, 2018). Questa continua esposizione ha implicazioni profonde: il corpo dell’atleta diventa un elemento centrale nella costruzione dell’identità pubblica, in un processo che richiama la fluidità e la provvisorietà identitaria teorizzate da Bauman (2000), in contrasto con Giddens (1991). Il rapporto tra pubblico e atleta si trasforma in un’interazione incessante, in cui la dimensione privata viene resa accessibile, alimentando il processo di celebrityfication. In questo scenario, la narrazione sportiva non si esaurisce più nella cronaca dell’evento, ma si estende in una dimensione di iper-comunicazione (Han, 2022), dove informazione, emozione e spettacolo si mescolano, ridefinendo il tempo e il senso dello sport. Le tecnologie, ormai “incise sulla carne” (Abruzzese, 2001), dissolvono i confini tra reale e virtuale, riconfigurando la presenza dell’atleta nello spazio sociale.

Keywords: Sport, iperindividualismo, media digitali, piattaformizzazione, performatività.

Riferimenti bibliografici

Abruzzese A, (2001). Forme estetiche e società di massa, Marsilio Editori, Venezia.

Abruzzese A., (2012). La bellezza per te e per me. Saggi contro l'estetica, Liguori, Napoli.

Bauman Z., (2011). Modernità liquida, Laterza, Roma – Bari.

Buasingher H., (2008). La cultura dello sport, Roma, Armando Editore.

Beck U., (2000). La società del rischio: verso una seconda modernità, Carocci, Roma.

Bennato D., (2011) Sociologia dei media digitali: relazioni sociali e processi comunicativi del web partecipativo, Laterza, Roma-Bari.

Boccia Artieri G., Gemini L., Pasquali F., Carlo S., Farci M., Pedroni M., (2017) Fenomenologia dei social network: Presenza, relazioni e consumi mediali degli italiani online, Guerini Scientifica, Milano.

Brancato S., Cristante S. (2022). L' avventura umana nella comunicazione. Dal corpo dei Sapiens agli algoritmi, Luca Sossella Editore, Roma.

Casagrande R., (2021). Pink power, Di Nicolò Edizioni.

Castells M., (2015) Reti di indignazione e speranza. Movimenti sociali nell’era di Internet, Egea, Milano.

Codeluppi V., (2007). La vetrinizzazione sociale, Bollati.

Di Gregorio L., (2017). La società dei selfie. Narcisismo e sentimento di sé nell’epoca dello smartphone, FrancoAngeli, Milano.

Han Byung-Chul., (2015). Nello sciame visioni del digitale, Edizioni Nottetempo, Milano.

Morin E., (1977). I divi, Garzanti, Milano.

Pira F., (2022). Giornalismi digitali, misinformation e fake news. Quale giornalismo sportivo, pp 499 – 511, Rivista di diritto Sportivo 2.

Pira F., (2021). Figli delle app. Le nuove generazioni digital-popolari e social-dipendenti, FrancoAngeli, Milano.

Pira F., (2021) La crisi del modello della produzione culturale: la vetrinizzazione esasperata = The crisis of the cultural production model: the exasperated vitrinization. 247-268. H-ermes, J. Comm. 20, 247-268.

ABSTRACT N.3

Passioni fredde: la regolazione temporale e emotiva nel tempo del VAR

Pippo Russo (Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali – Università di Firenze)

Presentato come uno strumento che avrebbe dovuto conferire oggettività alla decisione arbitrale e all’applicazione del regolamento nel calcio, il VAR (Video Assistant Referee) ha comportato conseguenze e implicazioni impreviste. Fra queste vi è la reiterata interruzione del corso di gara. Un corso che è soggetto a costante sospensione per porre al vaglio ogni episodio minimamente controverso. La duplice frattura spaziale (la gara in campo, la Sala VAR a centinaia di chilometri di distanza) e temporale (l’immediatezza dell’episodio, il differimento della sua ratifica) comporta una rivoluzione della struttura passionale e emotiva della partita di calcio, con la creazione di una sequenza di micro-climax il cui effetto è mutare geneticamente la struttura emotiva e percettiva della partita di calcio. In queste condizioni la partita di calcio si trasforma nel territorio di una trasformazione indotta dalla tecnologia, che impone una ristrutturazione a ampio raggio. Questa trasformazione ha impatto sugli attori della partita, sugli spettatori, sulla rappresentazione, sulla narrazione, e infine sul senso di giustizia legato all’esito della gara. Tutto quanto avviene entro un quadro temporale che si fluidifica, che perde il quadro unitario per ricomporsi in una serie di cornici dalle forme irregolari e asimmetriche. Di questa frammentazione diventa emblema l’esultanza per il gol, trasformata sempre più spesso in una passione fredda perché messa in stand by e fatta slittare in una temporalità differita, come se fosse consumare un podcast. La presentazione intende porre un quadro concettuale su questa realtà in evoluzione.

Parole chiave: VAR; Emotività; Passioni fredde; Fratture spaziali; Fratture temporali.

Riferimenti bibliografici:

M. Armenteros, A. J. Benitez, M. Betancor, The use of video technologies in refereeing football and other sports, London, Routledge, 2019.

L. Bifulco, A. Formisano, G. Panico, M. Tirino, Sport e comunicazione nell’era digitale, Milano, Franco Angeli, 2023;

C. Ruggero, P. Russo, Il calcio in tv. Storia, formati, ibridazioni, Roma, Fausto Lupetti, 2018.

D. Samuel, C. Englert, I. Basevich e Y. Galily, The effects of VAR interventions on self-rated mental fatigue and self-rated performance of football referees, International Journal of Performance Analysis in Sport, online first. 2024.

Guttmann A. (1990). From Ritual to Record. The Nature of Modern Sport, New York, Columbia University Press.

Magdalinski Tara (2009). Sport, Technology and the Body. The Nature of Performance, London and New York, Routledge.

Russo P. (2018). Filippide al Pit Stop. Performance e Spettacolo nello Sport Postmoderno, Firenze, Editpress.

Volpicelli L. (1966). Industrialismo e Sport, Roma, Armando.

ABSTRACT N.4

“Ma che ne sanno i Duemila?”. Celebrità calcistica, forme della memoria e pratiche mediali nella community Facebook “Serie A – Operazione Nostalgia”

Mario Tirino (Università degli Studi di Salerno)

Secondo Wunenburger (1991), l’immaginario include sia la capacità di creare rappresentazioni, che si manifesta attraverso sistemi simbolici, sia una componente emotiva che influenza la vita quotidiana.

L’immaginario sportivo, in particolare quello calcistico, si espande nella società, grazie al ruolo crescente che simboli, valori e figure sportive rivestono nell’arena pubblica (Jarvie, 2006). In Italia, il calcio ha plasmato l’immaginario collettivo di milioni di persone dal dopoguerra, grazie alla diffusione di narrazioni attraverso i media. I racconti delle gesta dei calciatori e delle partite memorabili hanno contribuito a creare un immaginario popolato da eroi, leggende, eventi epocali, radicati nella memoria collettiva di generazioni di tifosi.

Questo immaginario esercita un forte impatto emotivo, accentuato dalla natura rituale dell'evento sportivo, anche quando fruito attraverso i media (Bifulco e Tirino, 2018). La mediatizzazione, insieme a commercializzazione e globalizzazione, ha profondamente modificato valori, simboli e significati sociali del calcio contemporaneo (Frandsen, 2020). L’accelerazione dei tempi sociali (Román Maldonado, 2015), con focalizzazione sul presente, ha paradossalmente alimentato un sentimento di nostalgia per il “calcio di una volta” (Gammon e Ramshaw, 2013), specialmente per i protagonisti degli anni Ottanta e Novanta, quando la Serie A ospitava alcuni dei migliori giocatori del mondo. Questo desiderio nostalgico può essere interpretato come reazione al senso di discontinuità e smarrimento (Davis, 1979) che i tifosi provano di fronte a un presente calcistico percepito come meno glorioso rispetto al passato.

Il paper, attraverso un’analisi netnografica e di contenuto, esamina le espressioni culturali e le dinamiche emotive della nostalgia calcistica all’interno della community Facebook “Serie A – Operazione Nostalgia”. La ricerca si concentra su: 1) le forme in cui si manifesta il culto degli eroi calcistici del passato, come reazione alla commercializzazione del calcio moderno e come idealizzazione di una presunta “età dell’oro” irripetibile; 2) i processi attraverso cui le caratteristiche di Facebook influenzano e modellano i sentimenti nostalgici (Niemeyer, 2014); 3) il ruolo di oggetti (magliette, gagliardetti e fanzine) nell’alimentare la retromania (Reynolds, 2011); 4) la riattivazione della memoria collettiva attraverso eventi che vedono protagoniste le ex glorie del calcio in competizioni amichevoli; 5) l’influenza della nostalgia nella creazione di nuove forme di tifo, dove la rivalità tra tifoserie avversarie è attenuata.

L’analisi di questa community FB indaga l’ambivalenza della nostalgia nello sport. Da un lato, essa alimenta la retorica confortante di un passato idealizzato (Boym, 2001); dall’altro, genera una serie di pratiche (riattivazione affettiva della memoria, partecipazione ad eventi, merchandising), proprie del capitalismo delle piattaforme.

Riferimenti bibliografici

Bifulco, L., & Tirino, M. (2018), “The Sports Hero in the Social Imaginary”, Im@go, 11, 9-25.

Boym, S. (2001), The Future of Nostalgia, New York, Basic Books.

Davis, D. (1979), Yearning for Yesterday: A Sociology of Nostalgia, New York, Free Press.

Frandsen, K. (2020), Sport and Mediatization, London-New York, Routledge.

Gammon, S., & Ramshaw, G. (2013), “Nostalgia and sport”, in A. Fyall & B. Garrod (Eds.), Contemporary Cases in Sport, Oxford, Goodfellow Publishers, pp. 201-219.

Jarvie, G. (2006), Sport, Culture and Society: An Introduction, London, Routledge.

Niemeyer, K. (Ed.) (2014), Media and Nostalgia: Yearning for the Past, Present and Future, Basingstoke, Palgrave Macmillan.

Reynolds, S. (2011), Retromania: Pop Culture’s Addiction to Its Own Past , London, Faber & Faber.

Román Maldonado, C.E. (2015), “Sobre la aceleración del tiempo social en la sociedad capitalista contemporánea”, Civilizar, 15(28), 263-276.

Wunenburger, J.-J. (1991), L’imaginaire, Paris, PUF.



 
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