Programma della conferenza

VII “Non c’è più tempo!” Crisi ed emergenze nella società contemporanea / Cagliari, 19/20 giugno 2025

In un’epoca segnata da crisi ricorrenti e da un senso di urgenza perpetua, il concetto di tempo emerge come una lente imprescindibile per analizzare e comprendere la società contemporanea. Il convegno SISCC 2025, organizzato dalla “Società Scientifica Italiana di Sociologia, Cultura e Comunicazione”, intende riflettere sulle molteplici declinazioni del tempo nel contesto delle crisi odierne, esplorando come l’accelerazione dei ritmi di vita e la proliferazione delle emergenze stiano ridefinendo dimensioni fondamentali dell’educazione, della comunicazione e della vita quotidiana.

 
 
Panoramica della sessione
Sessione
Sessione 1 - Panel 09: Religiosità, partecipazione e nuove generazioni: istituzioni religiose e immaginario spirituale post-moderno
Ora:
Giovedì, 19/06/2025:
13:30 - 15:00

Chair di sessione: Andrea Casavecchia
Luogo, sala: Aula 12 (A1-B)

1°piano. Edificio A (Palazzo Baffi) Campus Sant'Ignazio. Via Sant'Ignazio da Laconi, 74 (CA)

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Presentazioni

Religiosità, partecipazione e nuove generazioni: istituzioni religiose e immaginario spirituale post-moderno

Andrea Casavecchia1, Giulia Crippa2, Andrea Lombardinilo1, Alba Francesca Canta3

1Università di Roma Tre, Italia; 2Università di Bologna, Italia; 3Politecnico di Torino, Italia

Il panel ospita riflessioni di carattere teorico e di ricerca empirica che aprono uno spazio di confronto sulle modalità di rappresentazione sociale delle istituzioni religiose con un’attenzione specifica alle nuove generazioni e al rapporto tra società del rischio, narrazione e costruzione/decostruzione dello spazio sacro. In particolare, ci si concentra sulla sfida educativa che affrontano le istituzioni religiose per adattare la loro proposta a una loro rappresentazione mediatica che le mostra distanti e disancorate dalla realtà sociale.

All’interno di società secolarizzate in cui gli individui credenti sembrano posizionarsi lungo un continuum che va da un’appartenenza senza credenza a una credenza senza appartenenza, ci si interroga da un lato sulle modalità di rappresentazione nell’immaginario sociale delle rappresentazioni religiose, dall’altro sulle tipologie di comportamento che le nuove generazioni assumono quando partecipano alla vita delle comunità di fede.

Lo scenario complessivo sembra delineare una cornice che rappresenta scenari plurali verso l’immaginario che rappresenta le istituzioni religiose. Il panel ospita interventi che aprono un dialogo tra i processi comunicativi che affrontano la relazione tra religione e soggetti sociali e i processi culturali che la condizionano.

Apre il panel un intervento dal titolo “La società è prevedibile: fede e narrazione in The New Pope di Paolo Sorrentino” si confronta sui fenomeni di individualizzazione della fede e l’impatto mediatico. Quando si osservano istituzioni come la Chiesa cattolica, all’interno del contesto mediatico appaiono narrazioni che osservano una rappresentazione dell’istituzione ecclesiale: le più recenti rappresentazioni cinematografiche e televisive della vita religiosa, sovente declinate in format seriali digitalizzati, pongono in primo piano la complessità dell’agire religioso e le istanze di ricerca di forme originali e non convenzionali di religiosità, anche tra le generazioni più giovani, proiettate in sfere informative e simboliche sempre più dinamiche.

Una seconda riflessione dal titolo “Religioni, corpi e riti di donne: rappresentazioni mainstream contemporanee” si interroga sulle modalità di rappresentazione della soggettività politica delle donne, attraverso il ruolo che viene attribuito allo spazio religioso e spirituale, in narrazioni mainstream contemporanee. Per discuterne, proponiamo l’analisi di alcuni prodotti culturali di fiction speculativa evidenzia una prospettiva attraverso cui archetipi socioculturali rivelano le forme di inclusione ed esclusione dalla sfera religiosa “ufficiale” delle donne.

Il terzo intervento “Vicini e lontani. Giovani, fede e comunità di credenti” che illustra - a partire da una ricerca multimethod sul rapporto tra i giovani italiani e la religione cattolica - il posizionamento variabile che assume la nuova generazione verso le istituzioni ecclesiali. Le indagini sulle nuove generazioni, d’altro canto, mostrano uno scenario più articolato. Emergono atteggiamenti che distinguono la rappresentazione dell’istituzione ecclesiale da quella relativa alle comunità di appartenenza. Ne scaturisce una doppia misura della religiosità nella quale la partecipazione e il grado di coinvolgimento diventa dimensione in cui si articolano le diverse sfumature in particolare tra i giovani.

Conclude il panel la relazione “Pratiche relazionali come ponte tra vecchie e nuove generazioni di credenti: una ricerca nelle diocesi di Roma” tematizza il confronto e l’incontro tra le generazioni di credenti. I risultati mostrano come i giovani intervistati facciano da ponte tra le vecchie e le nuove generazioni di credenti proprio grazie all’utilizzo di approcci e pratiche relazionali. Da un lato, adulti significativi e autentici sono stati d’esempio per loro per tessere relazioni e continuare a credere e ad appartenere alle proprie comunità. Dall'altro, gli stessi giovani intervistati, in quanto educatori/educatrici, propongono a loro volta un approccio relazionale alle nuove generazioni di giovani di cui si prendono cura nelle loro comunità.

Ordine degli interventi:
Andrea Lombardinilo – La società è prevedibile: fede e narrazione in The New Pope di Paolo Sorrentino
Giulia Crippa - Religioni, corpi e riti di donne: rappresentazioni mainstream contemporanee
Andrea Casavecchia – Vicini e lontani. Giovani, fede e comunità di credenti
Alba Francesca Canta – Pratiche relazionali come ponte tra vecchie e nuove generazioni di credenti: una ricerca nelle diocesi di Roma



 
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